La sinergia che si è creata con i progettisti della villa durante le fasi progettuali ha reso possibile un integrazione profonda tra abitazione e giardino, permettendo l’utilizzo anche nella sistemazione esterna del medesimo linguaggio architettonico come pure degli stessi materiali. Il giardino si sviluppa su tre piani con quote diverse che appaiono come curve di livello stilizzate: in basso il bosco ed il suo margine a manutenzione minima, al centro la prateria fiorita delle erbacee perenni con oneri gestionali medi, in alto il giardino vero e proprio, con il viale di accesso, la vasca d’acqua depurata naturalmente, le siepi, i prati, che necessita di interventi programmati e regolari.
Il progetto della sistemazione esterna ha voluto enfatizzare il rapporto tra le linee curve e rette presente nel linguaggio utilizzato nel disegno dell’abitazione. Il segno rettilineo viene portato agli estremi lungo il percorso di accesso alla villa in cui le direttrici dell’architettura generano linee a terra che a loro volta creano cavità lungo la parete di travertino dove la vegetazione entra nel costruito. Nello spazio esterno verso valle invece è la linea curva ad avere il sopravvento ed i dislivelli sono risolti con tagli netti del suolo che come stilizzazioni delle curve di livello disegnano sinuosamente il giardino. I materiali costruttivi dei volumi architettonici colonizzano il giardino e la vegetazione esplora territori del costruito risalendo cavi metallici o crescendo all’interno di asole nelle pareti di travertino. Il giardino si sviluppa su tre livelli distinti raggiungibili grazie a piccole rampe intercluse nei muri di sostegno e, allontanandosi dall’abitazione, gradualmente l’aspetto della vegetazione aumenta il suo livello di naturalità, passando da un giardino piuttosto geometrico influenzato dalle forme dell’abitazione e caratterizzato dalla presenza di superfici prative utilizzabili per il tempo libero, ad una prateria fiorita di erbacee perenni dall’aspetto naturale anche se intramezzata da elementi fortemente antropici come i volumi topiati di alcuni sempreverdi, fino alla macchia di querce e al suo sottobosco, apparentemente selvaggio. A questo mutare di aspetto della sistemazione a verde corrisponde un diverso livello di fruizione sia pedonale che visiva ed anche un grado di necessità manutentive sempre minore muovendosi dalla villa verso i confini di proprietà. Sulla copertura del vano tecnico è stata realizzato uno specchio d’acqua che riflette le pareti della casa e viene depurato con l’utilizzo di vegetazione palustre tramite processi di fito-depurazione. I corpi illuminanti sono tutti inseriti nei tagli verticali ed orizzontali delle pareti di travertino, a volte ad illuminare le sagome affusolate dei cipressi altre volte la finitura ruvida delle pavimentazioni continue in cemento lavato o dei percorsi in ghiaino. Le acque di pioggia provenienti dai tetti e dal giardino vengono recuperate in cisterne interrate e riutilizzate a fini irrigui.